FUORI VISIONI FESTIVAL
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PROGRAMMA

FUORI VISIONI 7
15 - 17 dicembre 2022
Biblioteca Passerini-Landi, Piacenza

Giovedì e venerdì: 9:00 - 21:00
​Sabato: 9:00 - 19:00

VII Edizione

DICEMBRE 2022
IL FESTIVAL

​Fuori Visioni presenta, dal 15 al 17 dicembre 2022, la settima edizione dell’omonimo festival di arte contemporanea, che quest’anno prende vita negli spazi della Biblioteca Passerini-Landi a Piacenza.

Realizzata in collaborazione con il Comune di Piacenza, Fuori Visioni 7 trae ispirazione dal linguaggio espressivo del collage per restituire uno spaccato dello scenario caotico e denso di sollecitazioni che definiamo “presente”. Dal rapporto tra essere umano e tecnologia alla rivoluzione iraniana, dalla crisi ambientale al dramma dei migranti, il festival si frantuma in un vero e proprio coro di voci per raccontare temi e istanze del nostro quotidiano. 

​Per l’occasione convergono nel cuore della città di Piacenza oltre venti artisti, performer, enti, associazioni ed esperti di settore di provenienze internazionali, in una tre giorni che affianca a una mostra temporanea un fitto programma di appuntamenti a ingresso libero.


  • Dove ci troviamo? A che punto della nostra storia? Abbiamo spento gli schermi ed abbiamo cominciato a camminare ascoltando il flusso silenzioso che si muove intorno a noi.”
S.C. Moncaleano
FOGLIO SALA
IL CONCEPT
  • Echi sommessi di pensieri senza dimora che si stagliano all’orizzonte. E la fame di vita che attanaglia le nostre menti stanche. Eppure c’è ancora voglia di essere, un sentimento forte di resistenza nonostante tutto, nonostante tutti.
    ”
  • S.C. Moncaleano

Biblioteca Passerini - Landi
La storia

Piacenza, istituì nel 1774 la “Biblioteca Reale” piacentina all’interno del collegio di San Pietro, che già dalla fine del Cinquecento ospitava una biblioteca. Nel 1791 la Biblioteca reale venne fusa con la Biblioteca Passerini, di pertinenza del Collegio dei Teologi, da quella data collocata all’interno del Palazzo di San Pietro.

Nel 1811 diventa biblioteca “comunicativa” diretta dal Comune di Piacenza. Solo nel 1878 il Consiglio Comunale modificò il nome della stessa in "Biblioteca Passerini-Landi": il conte Pier Francesco Passerini, vissuto nel Seicento, è considerato il precursore della fondazione; il marchese Ferdinando Landi ha contribuito con il suo lascito alla costituzione della biblioteca pubblica.
​

Oggi la Passerini-Landi è Biblioteca storica, legata al territorio piacentino, alle sue radici culturali e al tempo stesso è Biblioteca di pubblica lettura, centro culturale aperto alla complessità e alla molteplicità della cultura e dell'informazione contemporanea.
Picture

Artistic project

Tommaso Dapri è il fondatore del centro culturale Tempio del Futuro *Perduto di Milano. Ha una decennale esperienza in organizzazione di eventi culturali e sociali nei quali, spesso, la musica si mostra quale linguaggio di aggregazione, ricerca, riflessione, divertimento. Durante Fuori Visioni 7, ci introdurrà al mondo della musica Techno e a tutta la filosofia da cui essa nasce. Racconterà, inoltre, la nascente esperienza della “Scuola della Techno”, nuovo progetto attivo presso il Tempio del Futuro *Perduto.
Giornalista e storica dell’arte, laureata in Conservazione dei Beni Culturali all’Università di Parma, dal 2005 cura mostre di arte contemporanea e fotografia. E’ stata curatrice della galleria piacentina Biffi Arte Fotografia e Video, del Laboratorio delle Arti e del progetto di fotografia democratica Fotobook. Oggi continua la sua attività di curatela da freelance. Per Fuori Visioni 7 ha curato il progetto digitale White Page Gallery "Per grazia non ricevuta - Giovanna Maria Boscani" e l'intervento di Silvia Molinari e Circus Vogler negli spazi della Biblioteca Passerini Landi.
Maria Assunta Karini nasce come scultrice, laureata presso l'Ecole Nationale Superieure des Beaux-Arts de Paris. Nel corso del suo sviluppo professionale si cimenta anche nella fotografia, nell'installazione, nei new media e nella regia, anche grazie alla collaborazione con gruppi artistici multidisciplinari (Centro Provincial de Artes Plastica y Diseno, Cuba; MADC Museo de Arte y Diseno Contemporaneo Costa Rica ecc.). I suoi lavori sono esposti in diverse collezioni pubbliche e private in Austria, Repubblica Ceca, Lussemburgo, Israele, Italia, Spagna, Francia, USA, Canada, Costa Rica, Brasile, Corea del Sud, Messico e Nepal.
Anna Utopia Giordano è un’artista, poetessa, performer e direttrice artistica italiana. Partecipa a Fuori Visioni 7 con un reading poetico dal vivo in cui sono coinvolte le sue rapsodie e i componimenti del suo album “Fogli d'ombra”; con il video del suo brano spoken word “Entelechia (o sul senso del dovere)”; e con alcuni nuovi lavori generati, con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, a partire da suoi testi poetici. Le sue rapsodie, composizioni ermetiche caratterizzate da un linguaggio scientifico e filosofico, sono state pubblicate in antologie, riviste e blog culturali. Ha pubblicato la raccolta di poesie “WYSIWIG (What You See Is What I Got - Lulu)” e”Fotogrammi - Ideas Depiction”(Ed. Siska). Numerose sono le performance e reading poetici tenuti durante concerti, esibizioni ed eventi in tutta Italia.  Nel 2021, pubblica il suo primo album spoken word “Fogli d’ombra” da cui è tratto il videoclip “Entelechia (o sul senso del dovere)”, quest'ultimo ha preso parte a festival cinematografici e di videoarte (tra cui Athens Digital Art Festival 2021 (Grecia), Interface Video Art Festival 2021 (Croazia), Brussels Independent Film Festival 2022 (Belgio) e il Venice Film Week 2022 dove è stato premiato come Best Music Video). Inoltre, ha realizzato le serie di arte visuale e sensibilizzazione sociale “My Social Generation, Venus, PopBottles e #BornToBeVirtual” esposte in Italia e all'estero e pubblicate in testi scolastici e sui maggiori quotidiani e magazine nazionali e internazionali (tra cui Corriere della Sera, Repubblica, Vogue, Focus Arte, BBC, New York Daily News, The Guardian, Le Matin, Telegraph).
Nata nel 1982 a Rimini, dopo la laurea in “ Scienze psicologiche dell’intervento clinico” decide di frequentare l’accademia di fotografia “Jhon Kaverdash” di Milano. Da novembre 2009 inizia la sua collaborazione con l’agenzia internazionale di fotogiornalistica Prospekt Photography nella sede di Milano. Nel 2011 decide di proseguire la formazione con il corso di laurea specialistica di arti interattive multimediali, presso “Accademia di Belle Arti di Brera”, laureandosi in “Nuove tecnologie dell’arte” con indirizzo cinema e video. Successivamente amplia il suo background formandosi in motion graphic design presso la “ CFU Bauer ”. La sua riflessione per Fuori Visioni 7 attinge alla necessità continua dell’essere umano di ridefinire se stesso. La ricomposizione di un’immagine frammentata che diviene altro al di fuori di noi ed allo stesso tempo è essenza del nostro essere. Uno sguardo introspettivo attraverso l’occhio freddo della tecnologia. L’utilizzo di immagini in movimento nella staticità che permettono all’artista di compiere un atto di psicoanalisi con se stessa e riflettono l’urgenza sociale contemporanea di comprendersi.
Il nome Cirkus Vogler unisce l’ idea del circo, inteso come un insieme di anomalie spettacolari e luogo di magia e meraviglia - non privo di elementi di inquietudine, e il cognome ricorrente, nei film bergmaniani per i personaggi più aperti all’onirico. Vogler inizia la sua esplorazione artistica con la pittura, per proseguire con la fotografia, prima analogica (camera oscura, foro stenopeico, polaroid, cianotipia gomma bicromata, carta salata, solarizzazione), successivamente digitale, per approdare, poi, ad una forma personale di tecniche miste, basata su collage realizzati con media eterogenei quali carta, foto vintage, materiali di recupero fotografici e iconografici. Cirkus Vogler si dedica anche alla realizzazione di videoclip musicali e cortometraggi, principalmente sperimentali e in stop motion. Nella sua ricerca ricorrono diversi simboli: il filo, che rimanda di volta in volta tanto al legame quanto alla costrizione, il tramite tra inizio e fine; le radici, rappresentazione del collegamento con l’ inconscio e della vita in evoluzione e parti anatomiche la cui immagine è spesso strappata, quasi a richiamare il concetto di ferita primordiale. Una produzione affascinata dall’ esoterico che sa cogliere l’ unità anche dove sembrerebbe esserci la suprema separazione, ricerca il mistero unico dell’ unione degli opposti e non arretra di fronte al male perché sa che è un lato necessario dell’ esistenza. Spesso il punto di partenza nell’ opera del Cirkus Vogler è lontano dal fulcro di un’estetica e di una tecnica compiuta ma genera, dalla mancanza dall’ errore e dal glitch, un’immagine ulteriore compositamente canonica e bilanciata.
Nelle sue opere utilizza frammenti di elettronica, prevalentemente dei televisori, pezzi di una tecnologia un tempo funzionale. Riflette su quanto la tecnologia sia il mezzo principale per le nostre informazioni, intrattenimento e spesso la nostra ispirazione. Archivia i frammenti in scatole di vetro e acrilico, realizzando una sorta di reliquiario. Usa anche materia organica, principalmente cibo perché trova estremamente interessante osservarla decomporsi. È affascinato dalla metamorfosi che si verifica nella forma mutevole di ciò che può nutrirci e darci energia: può diventare, infatti, un nucleo marcio di spore e funghi, una cosa che potrebbe farci stare molto male, forse anche ucciderci. Forse televisori e computer possono fare lo stesso con noi. Possono nutrirci o farci ammalare. Prende i frammenti di due cose disparate che esistono nel mondo e li unisce, cercando di dare un senso al mondo in modo simile al Dr. Frankenstein che cerca di rianimare i morti. “Non sono mai del tutto sicuro di cosa farà il mostro, ma sono sicuro che sarà stranamente brutto e bello allo stesso tempo come la vita” – scrive Alexander. Ogni cubo che crea – e in mostra a Fuori Visioni 7- vuole rappresentare un pixel di informazione, il suo contenuto malato come la mente sotto troppe droghe, o la sensazione che si prova quando non si riesce a trovare il proprio cellulare. Le scatole sono come pixel di tecnologia che toccano una gamma di temi dal cartone animato, alla natura morta, tutti rivolti all'espressione umana della bellezza e della bruttezza nella natura. È come l'arancia marcia, qualcosa che se ingerito potrebbe uccidere ma allo stesso tempo essere usato come agente per salvare vite umane.
Ha studiato a Tehran, Iran. Ha frequentato la scuola di Pittura presso l'Università di Azad e nel 2010 si è trasferita a Milano, dove ha completato il Master in Fashion Design presso l'Accademia di Belle Arti di Brera con una tesi sull'influenza della censura nell'arte e nella moda (110/110 con lode). Ha lavorato nel campo della moda per alcuni grandi brand, tra cui Stephan Janson, jil sander, Bottega Veneta e Ann Demeulemeester. Contestualmente, ha iniziato a creare opere d'arte che interagiscono con il mondo della moda per sensibilizzare il pubblico rispetto alle criticità e limitazioni che le donne sono chiamate ad affrontare e sull'influenza della censura sia nel mondo dell'arte che nel mondo del fashion design. Ha partecipato a numerose espositizioni, sia personali che collettive, in Italia e in Iran.
L’azione attivata per Fuori Visoni 7 attinge al concetto di sconfinamento: se ogni gesto compiuto coincidesse ad un’ingresso ed un’uscita? L’idea di specie e genere abbracciano un ambito semantico ampio e poco definibile, è nel corpo che si attivano dinamiche inaspettate e sorprendenti e non nelle nozioni ad esso legate. L’artista articola il suo agire, attraverso questo stato di coscienza, come un cartomante le cui carte corrispondono a formule e costellazioni effimere e mutevoli. La pratica è un palazzo la cui architettura è un insoluto e l’atto di costruire corrisponde a perdersi e produrre nuove possibilità. L'obiettivo è configurarsi in frammento intraducibile che riflette, comprime e condensa l’immagine del tutto.
Da sempre affascinata da ciò che rimane ai margini, l’artista focalizza la sua ricerca sui materiali industriali e di scarto a cui dona nuovo senso attraverso la sua pratica. Il suo agire è estremamente ponderato al fine di sviluppare una ricerca che attraverso il dialogo con la materia possa sviscerare tematiche forti senza condizionare il fruitore, ma veicolando la riflessione. Gli studi presso l’Istituto Marangoni a Milano hanno influito nel suo approccio creativo e questo traspare nella sua produzione artistica. Attualmente vive e lavora a Piacenza e le sue opere sono in esposizione permanente presso la Galleria Alquindici di Silvia Romagnoli. Per Fuori Visioni 7 ci immerge in un immaginario onirico dal retrogusto amaro. Infatti, da sempre, l’artista pone lo spettatore di fronte a grandi riflessioni sulla nostra società che cela velatamente attraverso l’utilizzo sapiente di tanta ironia.
L’immagine come il pensiero, un pensiero potente che collegato alle emozioni si trasforma in linguaggio visivo. La formazione di Jessica Incerti Telani è di tipo umanistico. Dopo il diploma come operatrice sui beni culturali e una scuola di design digitale, inizia a muoversi nell’ambito del video utilizzando strumenti diversi, sia nella fase di ripresa che in quella di montaggio. Legata al vjinge alle videoproiezioni, matura nel tempo sempre maggiore interesse e attrazione per la performance live. Il collage, statico e animato, è una delle sue tecniche preferite per remixare pensieri e indagare la realtà. Oltre a lavorare in contesti video e digitali, ha maturato diverse esperienze come atelierista ed esperta esterna in diverse scuole dell’infanzia e scuole di istruzione secondaria superiore. “Ragionare è Sentire”. La performance “Flussi Resistenti” prova a rispondere ad una serie di affermazioni raccolte dalle testate giornalistiche dei quotidiani degli ultimi tempi. Il racconto finale mostra una posizione lucida diretta e pacifista: giù le armi!
Silvia Molinari racconta la natura con delicatezza, in maniera sospesa e senza tempo. L'artista osserva la natura "en plein air", la assimila e le ridà nuova vita attraverso i suoi acquerelli pieni di poesia, realizzati su carta cotone. Un’estetica che propone un'assoluta leggerezza, che rimanda agli artisti giapponesi che lavoravano a cavallo tra Settecento e Ottocento. Il lavoro di Silvia Molinari ha un che di antico, ricorda le illustrazioni degli erbari di altri tempi, ma conserva al suo interno una poesia grandiosa e potente, senza tempo. Una boccata di bellezza assoluta nelle brutture dell'attualità.
Letteralmente in malinke significa camminare, lo stesso termine significa anche viaggiare, e viaggiare è in linea con scoprire. da qui nasce la filosofia di taama: la fondatrice e personale chef vuole condividere i tesori delle sue origini malinke. Vuole condurre i partecipanti alla degustazione narrata in un viaggio di cibo, musica tradizionale e arte alla scoperta delle ricchezze culturali e spirituali di una delle popolazioni più antiche del West Africa.
“M E T E O R E” è una performance di teatro-danza e visual art ispirata all'opera di Federico Fellini "La Strada". Una visione fuori dal tempo e dallo spazio, dove gesto, movimento, e linguaggi visivi si fondono per trasformare i protagonisti di questo viaggio. Per Fuori Visioni 7, Lidia Perotti, regista e autrice dei testi, porta in scena un estratto di questa opera, un momento performativo che vuole introdurre in questo viaggio introspettivo di grande trasformazione personale e interpersonale. Le coreografie sono di Ombretta Cremonesi, direttrice della scuola “Studio Danza Codogno”. In scena, come attrice Ombretta Cremonesi e come danzatrice Ilenia, Gaudenzi.
Copaiba propone ricette, consigli, condivide fatti, ma soprattutto si pone domande. Crede che qualcosa si potrebbe fare, se tutti ci impegnassimo un poco, lungi dagli estremismi e dal pessimismo cosmico. Gli argomenti sono seri, ma prova a trattarli con leggerezza. Le sue convinzioni sono molto ferme: non basta più la raccolta differenziata, non sono sufficienti surrogati e alternative “green”, ma sono necessari cambiamenti di abitudini, non sempre facili e condivisibili da tutti. Oggi come non mai è necessario acquisire coscienza, e conoscenza Copaiba è un’alternativa, ma è anche quotidianità. Nasce tra le mura di una casa, dalla passione per il fare e dalla voglia di sperimentare forme di vita sostenibili (tanto per il pianeta quanto per il portafoglio) alla portata di tutti.
L’associazione KlimatFest di Milano nasce nel 2020 con la prima edizione dell’omonimo festival, si costituisce come associazione nel 2021. Si occupa di sensibilizzare, attraverso incontri di formazione, dibattiti, scambi con altre associazioni, eventi artistici, sulle questioni legate alla crisi climatica e ambientale. Una frase guida del loro operare è “Non c’è Futuro per il Pianeta senza Giustizia Sociale”. Ne chiariremo gli aspetti e il significato durante una tavola rotonda con lo scopo di indagare alcuni fatti della cronaca di questi anni. Saranno con noi Mario Di Benedetto, Presidente di KlimatFest, e Raffaello Signore, co-fondatore.
Gaia Guastamacchia è danzatrice e attrice professionista, si diploma all’Accademia d’arte spettacolo M.A.S. di Milano e si specializza nella disciplina della danza contemporanea a New York presso le scuole Pridence Center, Merce Cunningham School e Steep NY. 
A Piacenza è stata direttrice artistica per l’Associazione QuanticArt dal 2012 al 2015, collabora con Fuori Visioni dal 2015. Lavora come performer in diverse realtà artistiche Italiane. Per Fuori Visioni 7, realizza una performance site-specifi sul tema dell’ “essere”. Vuole riflettere sulle identità a partire dal corpo. Vuole far emergere quella ricerca del sé che ogni individuo compie nel qui ed ora.
Joe Boyd è un mixed media artist che arriva dall'Inghilterra. La sua pratica attinge a molteplici e diversi materiali per creare opere d'arte astratte. Utilizza tutto ciò che è insolito. Anche gli oggetti d’uso comune, nelle sue mani, acquistano nuova forma e sviluppano altre texture. Spesso sono oggetti riciclati che l'artista trova intorno a sé. L'obiettivo di Joe è sfidare la percezione di ciò che l'arte può essere, creando progetti concettuali che sperimentino vari mezzi e sviluppino argomenti diversi.
La pratica di Elena Groppalli si configura come atto di raccoglimento rispetto allo scorrere incessante di un tempo che non si arresta. L’agire dell’artista diviene, così, una forma di resistenza. La sua è una trasposizione su carta fotografica di una sensibilità profonda che, attraverso l’uso della china e del gesto ripetuto con tratti minuziosi e attenti, articola una riflessione complessa dalle connotazioni sacre e meditative. Un mantra recitato sottovoce che si configura come mezzo di ricerca cromatica e studio materico.
La poetica espressiva dell’artista si origina da una fortissima urgenza comunicativa che lo conduce dal rifiuto di prospettive individualistiche, estetizzanti e decadenti, all’esaltazione del valore pubblico, terapeutico e collettivo del linguaggio artistico. Questa volontà di unione emerge nelle sue opere: sceglie, infatti, di muoversi tra il suono, l'installazione e la pittura. Per Fuori Visioni 7, Nicola Tineo si immerge nelle architetture della Biblioteca Passerini-Landi costituendo un’azione site-specific capace di creare un dialogo tra i mezzi espressivi da lui scelti (installazione e sound art) e la storia della location stessa. Nell’ultimo decennio ha esposto le sue opere e installazioni site-specific in varie occasioni culturali e spazi espositivi in Sicilia. Recentemente, ha avviato diversi progetti a Milano, tra cui lo spazio culturale Zona Blu con sede a Milano.
Dopo essersi laureato in Storia coloniale e orientale, si occupa di gestione di archivi, organizzazione di mostre a tema storico, di consulenza storica nel mondo ludico-videoludico, di redazione di saggi e sceneggiatura di graphic novel. Diventa presto un divulgatore di contenuti storici, con strumenti contemporanei. Gestisce un canale youtube, un canale twitch e un account instagram con contenuti diversificati: su youtube sono presenti principalmente video-vlog in cui si smonta un evento recente per vedere da dove e come si è generato nella storia; su twitch riflette la sua passione per il restauro di libri, diffonde mappe storiche e divulgazione storica spesso con taglio ironico; su instagram invece vengono caricati reel del lavoro fatto su twitch per quanto riguarda il restauro insieme a video-pillole di storia.
Taher lavora sull’idea dell’immigrato come apolide culturale, costretto a trascinare la propria cultura d’origine come un fardello che non può e non vuole abbandonare - ma che gli impedisce di immergersi totalmente nella cultura di destinazione. Ragionando sui concetti di non-comunicazione, di categorizzazione culturale e di dialogo - non senza una forte componente ironica - Taher sfida apertamente i tabù delle sue due culture, quella italiana e quella iraniana. L’obiettivo finale di svelare il gioco di sguardi che ci costringe a percepire l’immigrato come “altro rispetto a noi”.
La Fondazione Diritti Umani promuove la conoscenza e il rispetto dei diritti umani, attraverso testimonianze, storie ed esperienze. Tra le sue missioni statutarie vi sono l’educazione e la formazione tese a un futuro equo e sostenibile, rispettoso, cioè, dell’umanità e della dignità di tutti. A Fuori Visioni 7 sarà presente Elisa Gianni per raccontare il prezioso lavoro che tutta la Fondazione porta aventi da anni e, in particolare, l’esperienza maturata grazie al progetto “Festival dei Diritti Umani”. In dialogo con KlimatFest e Copaiba proveremo a comprendere le relazioni tra diritti e clima: il cambiamento climatico, e tutte le sue cause, quali diritti sta negando?

FUORI VISIONI
Festival di Arte Contemporanea

FUORI VISIONI nasce nel 2015 da un'idea di Gaia Guastamacchia e Shiaron Carolina Moncaleano, e da allora ha continuato a evolversi tramite le sinergie attivate con la città di Piacenza e con gli artisti che vi hanno collaborato.
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​Per la settimana edizione, convergono nel cuore della città di Piacenza oltre venti artisti, performer, enti, associazioni ed esperti di settore di provenienze internazionali, in una tre giorni che affianca a una mostra temporanea un fitto programma di appuntamenti a ingresso libero.

Fuori Visoni 7 | 15 - 17 dicembre 2022

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