FUORI VISIONI FESTIVAL
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FUORIVISIONI

Programma

FUORI VISIONI 6​
Coming soon Atto II 
Aprile 2021

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VI Edizione

SETTEMBRE 2020 - APRILE 2021
IL FESTIVAL

Due appuntamenti, due atti, un solo festival.
Torna FUORI VISIONI, che in questa edizione sceglie di sincronizzarsi con le esigenze del panorama contemporaneo costruendo un racconto in due atti. Il primo entrerà nell'universo digitale, con un programma carico di spunti e riflessioni da vivere online; il secondo invaderà le piazze e le strade di Piacenza, invitando artisti e visitatori a rendersi partecipi di un'esperienza collettiva.

Immergendosi all'interno di uno scenario mutato dall'esperienza del Covid-19, FUORI VISIONI 6 indaga gli spazi del virtuale e del reale come due facce della stessa medaglia. Due dimensioni che fanno parte del nostro quotidiano, ma dotate di caratteristiche e bisogni differenti. Due habitat con le proprie qualità e i propri limiti, che gli artisti di FUORI VISIONI 6 esploreranno in una riflessione in due capitoli: mentre il primo atto affronterà in maniera sinergica e multidisciplinare il tema del muro, il secondo atto entrerà nel difficile territorio della zona di confine.

  • Forse dovremmo camminare sul muro. Perché camminare sul muro significa irrompere nell’organizzazione spaziale del potere e appropriarsi di un frammento di spazio istituito.”
Carlotta Biffi

Dal digitale al fisico, dal virtuale al reale, dal muro al confine.

Un racconto in due tappe, una camminata virtuale e non attraverso gli spazi del nostro essere ora invasi, contaminati, reinterpretati dalle molteplici sfumature dell’arte contemporanea.
  • Occorre tornare a vedere, ad esercitare il pensiero in prima persona, ad analizzare criticamente cosa fa parte della natura umana e cosa invece è arma che si ritorce contro l’individuo. A prendere coscienza che dall’età dei muri ci siamo già passati, e non ha funzionato.
    ”
  • Mariangela Berardi

ATTO I

ONLINE | 11 - 15 settembre 2020
FUORI VISIONI 6 entra nella dimensione online, in una sperimentazione unica che affronta il tema del muro nelle sue molteplici interpretazioni. 
 
Che sia inteso come meccanismo di difesa personale o come strumento politico, il muro è entrato a far parte del nostro mondo. La sua presenza ingombrante ha invaso l'immaginario collettivo in mille modi differenti. Dalle esperienze individuali ai discorsi di propaganda, dagli slogan ai giochi di potere tra nazioni, dal modo in cui affrontiamo le relazioni interpersonali alla topografia che definisce il nostro essere cittadini, il muro resta un archetipo potente e un tema profondamente contemporaneo da indagare. 
L'Atto I vuole gettare uno sguardo disincantato al muro, scoprendo le sue ombre e le sue ambiguità attraverso il linguaggio universale dell'arte contemporanea. Tra progetti virtuali e workshop online, tra incontri in diretta live e web performance, FUORI VISIONI 6 lancia un'esperienza digitale multidisciplinare e interattiva, dove lo spettatore è chiamato a mettersi in discussione ed entrare nel difficile spazio del muro con un solo click.
Picture
PROGRAMMA
TESTI CRITICI

Artistic project

Parallelamente alle opere d'arte che compongono Fuori Visioni 6, scorrono le sperimentazioni di un gruppo di collaboratori d'eccezione. I loro interventi, attentamente calibrati in base ai temi che muovono l'edizione, costruiscono una cornice unica nel suo genere e tutta da scoprire. Le evoluzioni musicali di Hi-Fi Panorama si intersecano agli esperimenti digitali di Systaime e Carlotta Premazzi, mentre Carpo Roita agisce sullo sfondo di una sinfonia polifonica che accompagnerà l'evoluzione della mostra.
A partire dalla scorsa edizione, il collettivo performativo di Fuori Visioni ha iniziato un viaggio attraverso le diverse forme espressive del corpo. Il corpo è mezzo di comunicazione e spazio di contrasto, veicolo prediletto per l'espressione di esperienze dirette e sensoriali. Per Fuori Visioni 6, i performer Luka Moncaleano, Francesca Angona, Rebecca Sola e Deborah Bonomi indagheranno i muri che ciascuno di noi visualizza e costruisce, generando delle situazioni sociali di forza di gruppo in dialogo con gli altri progetti artistici realizzati per l'edizione.
Giuseppe Laselva è un graphic designer e animatore pugliese formatosi tra Bari e Urbino. Oltre a firmare numerosi progetti grafici, la sua passione per la grafica e l'animazione 2D lo porta a contaminare la propria ricerca personale con numerose collaborazioni nel campo della musica e dell'arte. Tra queste annoveriamo Paolo Rosa - Studio Azzurro, Apulia Film Commission e Cineteca di Bologna. Ha inoltre ricevuto molti prestigiosi riconoscimenti, tra cui il premio internazionale Univef - Frimouss de Creatures e le edizioni Faber 2013 e 2016. Dal 2007 è uno dei coordinatori del Festival PerSe Visioni, che si tiene annualmente a Polignano a Mare.
Mahmoud descrive la propria arte come “empatica”. L'obiettivo della sua pratica è quello di generare situazioni di dialogo e incontro tra culture. Il background filosofico su cui innerva la propria produzione artistica si fonda sulla comunanza di intenti che collega le diverse culture, in un approccio non scevro di elementi mistici: in questa chiave realizza atti performativi e partecipativi che invitano il pubblico a intagliare spazi di condivisione nel tempo, a sedersi con l’Altro per creare un momento che diventerà qualcosa di nuovo, differente.
Sperimentazione, spontaneità e unicità: il lavoro di Matteo Fralli si coagula attorno a questi termini. Il suo processo artistico si focalizza sul disegno come forma di sperimentazione: la ricerca dei materiali che gli permettono l’esecuzione più rapida e genuina possibile si unisce alla selezione di momenti irrecuperabili, fermati sulla carta dal suo tratto deciso. A Fuori Visioni la sua ricerca si focalizza sull'unicità di questi momenti, intesi come fotogrammi di un’intera esistenza, stabilendo una forma di interazione con il pubblico che vede nel disegno la propria vena pulsante.
Mudungaze è un artista emergente che lavora con installazioni, assemblaggi e tecnica mista per realizzare le sue "Maschere Africane in contesto urbano". Il suo lavoro esplora la questione dell'identità e della memoria storica, focalizzandosi sulla convergenza tra religione e ambiente in relazione all'esperienza del de/re-incantamento. In uno dei suoi ultimi progetti ha esaminato la componente invisibile della nostra società creando sculture immersive, collage di detriti urbani e materiali presi in prestito dai suoi migliori amici. Ha recentemente partecipato al progetto HANGAR, Portogallo.
Taher lavora sull’idea dell’immigrato come apolide culturale, costretto a trascinare la propria cultura d’origine come un fardello che non può e non vuole abbandonare - ma che gli impedisce di immergersi totalmente nella cultura di destinazione. Ragionando sui concetti di non-comunicazione, di categorizzazione culturale e di dialogo - non senza una forte componente ironica - Taher sfida apertamente i tabù delle sue due culture, quella italiana e quella iraniana. L’obiettivo finale di svelare il gioco di sguardi che ci costringe a percepire l’immigrato come “altro rispetto a noi”.
A partire dalle sue esperienze come designer, artista e ricercatore, Tiago Rorke è sempre stato immerso nella prototipazione e nell'informatica fisica. Il suo lavoro spazia dalla costruzione di strumenti per creare e insegnare al design di esperienze che analizzano il rapporto quotidiano tra essere umano e tecnologia. Ha studiato presso la Victoria University di Wellington e presso la Carnegie Mellon University di Pittsburgh. E' inoltre co-fondatore di Diatom, uno studio collaborativo con base a Londra, e lavora come designer freelance a Lisbona, Portogallo.
White Page Gallery/s è un network artistico decentralizzato e distribuito nato a giugno 2019: si tratta di una rete online per la condivisione artistica composta da artisti, curatori, accademie, festival e operatori culturali che ospitano indipendentemente sul proprio sito web e senza scopo di lucro progetti di altri creativi. L’esperimento è fondato su una nuova forma di pratica e cultura curatoriale in cui la fruizione dell’arte è re-immaginata grazie ad internet e alle pagine web, e soprattutto all’attiva partecipazione e collaborazione dei partecipanti.
Per Fuori Visioni 6 fratello (sound artist) e sorella (digital artist) presentano No filter, un progetto che si propone nella prima fase in un formato strettamente digitale. Se in un primo momento No filter analizzerà i social network come strumento per affrontare il lockdown, successivamente si trasferirà nelle strade di Piacenza: lo schermo si ingrandirà, diventando così opera condivisa. Interattivo e vissuto dal pubblico in maniera privata dai propri account social, cambierà forma rendendo visibili esperienze non vissute, partecipate solamente tramite i media.
Annalisa Franchi è docente di scienze umane e filosofia presso il Liceo Ciceri di Como dal 2006. Laureata in Scienza dell'Educazione del 2002 e in Filosofia nel 2010 presso l'Università Cattolica di Milano, è appassionata di psicologia e scienze sociali, ama viaggiare e scoprire culture diverse. A Fuori Visioni 6 indagherà a livello antropologico, filosofico e psicologico il motivo per cui costruiamo "muri" e "barriere" nel relazionarci con gli altri - talvolta per proteggerci, talvolta per nasconderci.
Laureata in Scienze dei Beni Culturali e Storia dell'Arte all'Università degli Studi di Milano, Clara Amodeo ha frequentato la Scuola di Giornalismo Walter Tobagi di Milano ed è giornalista professionista dal 2017. Nel 2014 apre Another Scratch in The Wall, un blog di divulgazione giornalistica sul tema dell'Arte Urbana con focus sulla Street Art e sui graffiti. Dal 2018 Another Scratch in The Wall è un'associazione culturale, mentre nel 2019 diviene un ACU - Associazione per la Creatività Urbana - della campagna nazionale di sensibilizzazione promossa dal Ministro della Gioventù. Fa inoltre parte dell'associazione Grafite HB e tiene Street Art Tour in tutta Milano.
La Trama è un esperimento che nasce da un'esigenza di ordine, anzi, di riordino. Nel mare disordinato del mondo tale esigenza significa cercare di ricostruire i frammenti del nostro presente. Rielaborare un tessuto, cercare le parole per riformulare le maglie di trama e ordito. Parlare di trama significa discutere di intrecci tra letteratura, filosofia, storia, antropologia, geografia - in una parola, cultura. Il talk con Giuseppe Emilcare, docente in Lettere e ideatore del progetto La Trama, e con Edoardo Pivanti, dottore in Ingegneria Biomedica ed esperto in comunicazione politica, sarà un'occasione per riflettere su alcuni "muri sociali" narrati e tramandati da scrittori e intellettuali nei secoli, senza trascurare le esperienze più contemporanee.
Artista visivo che sviluppa la sua pratica artistica sulle tematiche dei giochi linguistici ed i concetti di doppiezza e sabotaggio. Ha conseguito la Laurea in Scultura presso la Facoltà di Belle Arti (Università di Lisbona) nel 2014. Ha frequentato l'Independent Studies Program (ISP) presso la Maumaus School of Visual Arts, 2015. Nel 2016 ha completato il Master in Multimedia Arts presso FBAUL con una specializzazione in Audiovisivi. João Viotti è anche responsabile di diversi progetti curatoriali, in particolare il progetto PHLORYSTA (2017 - presente) e il ciclo MOLIO presso Zaratan Arte Contemporânea (2018-2019).

FUORI VISIONI
​Festival di Arte Contemporanea

FUORI VISIONI nasce nel 2015 da un'idea di Gaia Guastamacchia e Shiaron Carolina Moncaleano, e da allora ha continuato a evolversi tramite le sinergie attivate con la città di Piacenza e con gli artisti che vi hanno collaborato.
 
Alla sua sesta edizione, il festival entra nel vivo del dibattito contemporaneo e accompagna il visitatore attraverso un racconto da vivere e assaporare, una narrazione liquida che dagli schermi dei computer e degli smartphone irromperà nelle piazze di Piacenza.


Fuori Visioni 6 è realizzato con il patrocinio della Regione Emilia Romagna.

ATTO II | aprile 2020

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